Sedazione cosciente

Quali sono i vantaggi della sedazione cosciente?

Sono davvero numerosi i vantaggi che derivano dal ricorso alla sedazione cosciente: il paziente che vi si sottopone non si rende neppure conto del momento in cui sarà effettuata l'anestesia locale da parte del dentista, e inoltre non rischia di avvertire la sensazione della nausea o di dover fare i conti con sgradevoli conati di vomito.

Insomma, ci si può sentire tranquilli e rilassati, e anche il dentista al lavoro ne beneficia, perché è alle prese con un paziente collaborativo e calmo, non agitato o stressato.

Ovviamente la sedazione cosciente è diversa da quella profonda: il paziente è comunque in grado di rispondere agli stimoli verbali, il che vuol dire che - per esempio - può girare la testa o aprire e chiudere la bocca nel momento in cui viene invitato a farlo.

Cosa comporta la sedazione cosciente?

Può accadere che ci si appisoli, anche in base al dosaggio dei farmaci usati o del protossido di azoto, impiegato, ma ci si risveglia subito non appena viene richiesto.

Uno dei pregi più apprezzati della sedazione cosciente va individuato nel fatto che la si può sfruttare anche per interventi molto lunghi: anzi, in questo caso il beneficio è doppio, dal momento che il paziente ha la sensazione che il tempo scorra più velocemente del normale.

Vengono meno tutti gli inconvenienti che sono tipici di una normale seduta dal dentista: per esempio, anche se si è obbligati a tenere la bocca aperta per lungo tempo non si prova alcun fastidio, e lo stesso dicasi per la posizione mantenuta sulla poltrona, che in altri casi potrebbe risultare scomoda.

La sicurezza è sempre garantita, visto che i parametri vitali sono monitorati in modo costante dal medico anestesista.

La respirazione, il ritmo cardiaco e la pressione arteriosa sono destinati a restare invariati, ma se anche dovessero cambiare lo si nota subito.

Una volta che la sedazione cosciente si è conclusa, non si è alle prese con ricordi poco gradevoli, e si ha come l'impressione di non essersi resi conto di niente.

Quel che più conta, però, è che non si avverte alcun tipo di dolore, di disturbo o di fastidio.